Lo so, non è propriamente un titolo banale ma rende l'idea. Citazione del libro che sto leggeno adesso.
Un bel libro, mi piace.
Ma ciò non centra niente, divagare alla prima riga dev'essere un record.
Oggi è giovedì e giovedì vuol dire calcetto. Come il sabato pomeriggio per quel che mi riguarda, ma son due tipi di partite diverse. il giovedì è la partita aziendale, quella in cui puoi liberamente tirar calci ai tuoi colleghi, quella in cui sputi sangue per il semplice orgoglio. Il venerdì poi il perdente viene umiliato in pubblica macchinetta del caffè.
E puntualmente i perdenti siamo noi, ma questo è un altro discorso.
La preparazione è psicologica. Maglietta, pantalocini, calzettoni. Scarpe da tamarro per evidenziare i piedi a banana. Si, se fossi forte in percentuale allo stile nell'abbigliarmi da calciatore saprei giocare a calcio. Invece no, so solo tirar calci.
Ti svegli la mattina, hai sonno. Le gambe non fanno male anche se ieri hai corso. Bene. carichi tutte le borse in macchina, ripensi a tutto per non dimenticartene. Ti dimentichi sempre qualcosa però. Amen.
Quando hai una partita che non conta nulla e la prepari psicologicamente addirittura la sera prima allora capisci che la tua vita, in fondo, è abbastanza noiosa. Eppure lo faccio, bisogna sempre porsi degli obiettivi.
Si va al lavoro, sguardi truci agli avversari. Punzecchiarli fa parte del gioco. Forse ne è la vera essenza.
Punto fondamentale è caricare i compagni. Bisogna arrivare al campo scattanti, cattivi.
Il calcetto è come il sesso. No, va bhe, il sesso è meglio, però il calcetto ha similutidini col sesso.
Ti prepari strategie, cerchi di sedurre la palla, il campo. Accarezzi con movimenti sinuosi tutta la superficie. Scatti, ti fermi. Le gambe ti bruciano, la testa non ragiona, la schiena spinge. Tutto sempre troppo breve.
Ok, non troppo simile, non troppo simile.
Ordinaria follia.
Ho bisogno di vitamine. Tyler Durden diceva che l'automiglioramento è masturbazione, l'autodistruzione invece... Sono piu' vicino alla seconda che alla prima io. Non ho il fisico per fare tutto sto sport. Mi sento scarico, ho bisogno di vitamine ma la frutta in casa mia è marcita tutta. 4 pere su 4... e mezza mela marcia. Lavoro, ragazza, sport. Storie ordinarie o di follia?
Chi può dirlo? La vita è folle da ogni punto di vista, da qualsiasi angolazione e distanza. Anche perchè "folle" è solo una parola dalle mille possibili interpretazioni, dipende chi è l'ascoltatore (o il lettore) ma questo è nuovamente divagare. E' un blog sulle cazzate, non sulla follia...
Fatto sta che il calcetto è una magnifica illusione. Illude gente scarsa come me di poter ottenere qualcosa con l'impegno e gente un po' meno scarpona (ma comunque indegna del termine "calciatore") di essere un fenomeno. E' un modo come un altro di sfogare la rabbia e spaccarsi tutti i muscoli. Una malattia.
Manca ancora qalche ora al match, meglio che vada a scaldarmi.
O a mangiare, ho fame.
Buon follia, D.
La serietà è un optional. La vita è già troppo seria. Quando parli con gli amici, al bar, al lavoro, per strada, davanti ad una birra, con un bicchiere di vino, tra le risate si sprecano mille cazzate, mille progetti assurdi campati per aria. Mille domande senza risposta. Le risposte rovinano il gioco. Siamo l'archivio delle idee malsane. Back to '800
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